Ha preso ufficialmente il via il 1° marzo la nuova stagione di eventi, degustazioni e laboratori didattici dei Musei del Cibo della provincia di Parma. Un anticipo di primavera per chi desidera approfittare del clima mite per organizzare le prime gite fuori porta e fare tappa nei templi della buona tavola parmigiana.
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Assaggiare i capolavori dei Musei del Cibo per il Ponte dell’Immacolata 2015
Sono Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Vino, Salame e Prosciutto di Parma i capolavori enogastronomici protagonisti dei Musei del Cibo della provincia di Parma. Per conoscerli ed assaggiarli si può approfittare dell’apertura straordinaria durante tutto il lungo weekend dell’Immacolata, dal 5 all’8 dicembre 2015.
Assaggiare l’Emilia Romagna ad Expo
Siamo ad Expo, al padiglione Coldiretti, per la presentazione della collana editoriale “Parma, i Musei del Cibo. Tra storia e territorio”, realizzata da Grafiche Step editrice ed in vendita nel sette Musei del Cibo della provincia di Parma. La collana, scritta dalla giornalista Mariagrazia Villa e curata da Giancarlo Gonizzi Coordinatore dei Musei del Cibo, prevede nei vari volumi una sezione dedicata a Coldiretti, la principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo.
L’incontro è stato accompagnato da degustazioni guidate, in primis del Parmigiano Reggiano con 5 e 15 anni di stagionatura dell’azienda agricola Bonati Giorgio di Montechiarugolo, pluripremiato in numerosi concorsi internazionali, e del Prosciutto di Parma con la presenza di Corbelli Maurizio Consigliere del CDA del Prosciuttificio Corradi Guerrino S.p.A. di Langhirano.
“I musei – ricorda Coldiretti Emilia Romagna che ha promosso l’incontro – sono appunto sette: prosciutto a Langhirano, Parmigiano Reggiano a Soragna, salame a Felino, vino a Sala Baganza, pasta e pomodoro, entrambi a Collecchio, olio a San Secondo Parmense. Già da questo elenco si comprende – commenta Coldiretti Emilia Romagna – come la definizione di Parma quale food valley d’Italia non è solo un vezzo. Qui, infatti, si coltiva una vasta gamma di produzioni agricole che vanno oltre i grandi simboli del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma per arrivare a toccare produzioni che sono gli elementi fondanti della dieta mediterranea, come la pasta, l’olio, il pomodoro, il vino”.
Ed è proprio grazie a questa versatilità dell’agricoltura che il territorio parmense – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – oggi vanta il più alto numero dei musei del cibo e del gusto in Emilia Romagna: sette su venticinque sparsi su tutto il territorio regionale.
A presentare l’iniziativa editoriale ad Expo sono intervenuti il vicepresidente dei Musei del Cibo Albino Ivardi Ganapini, il Curatore Giancarlo Gonizzi, il direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini, il presidente di Terranostra Emilia Romagna, Carlo Pontini, e il segretario della Sezione di Parma del Consorzio Parmigiano Reggiano Michele Berini.
Assaggiare la Malvasia, il vino di Garibaldi
Maiatico, sui colli di Parma, è la terra della Malvasia. Forse non tutti sanno che è anche il luogo in cui Giuseppe Garibaldi soggiornò nella primavera del 1861, ospite della marchesa Teresa Trecchi Araldi a Villa Mutti. A queste giornate di riposo nel Parmense, Giancarlo Gonizzi coordinatore dei Musei del Cibo, ha dedicato il libro “Il vino di Garibaldi, alla ricerca di un mito tra Parma e Caprera“, presentato da Sandro Piovani ieri pomeriggio alla Feltrinelli di via Farini a Parma.